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Sabato 27 febbraio alle ore 18 in diretta su Facebook e YouTube (@Astragaliteatro), si chiude la residenza artistica di Mana Chuma Teatro con “Otello. Chidda non fu storia di Fazzoletti“, lezione performativa intorno alla costruzione dello spettacolo Spine.
La compagnia calabrese diretta da Massimo Barilla e Salvatore Arena, impegnata nell’ambito della nuova drammaturgia e del teatro civile, vincitrice del Premio della Critica 2019 ANCT, è stata la prima ospite di “Nella città venni al tempo del disordine“. Il progetto della compagnia Astràgali Teatro, finanziato da Mibact e Regione Puglia, attraverso residenze, momenti di presentazione e dimostrazione di lavoro, spettacoli intende sperimentare un’azione di condivisione di ricerche e pratiche artistiche che nascono dalla riflessione sul ruolo che possono giocare le arti in generale e il teatro in particolare nella risoluzione non violenta dei conflitti.
Mana Chuma ha lavorato per due settimane al riallestimento di “Spine”, spettacolo del 2003, selezionato al Premio Scenario e finalista al Premio Ustica per il Teatro. Riconosciuta e finanziata dalla Regione Calabria ai sensi della legge 19/2017 come impresa di produzione teatrale. Mana Chuma sceglie fin dal principio di confrontarsi soprattutto con l’identità culturale e storica del territorio meridionale, provando a far convergere il recupero di storie, figure, moduli e stili attinti dalla tradizione culturale locale e mediterranea, con l’utilizzo di forme artistiche innovative, sviluppando un proprio approccio alla drammaturgia legato alla contaminazione tra linguaggi differenti, e curando in particolar modo la ricerca sullo spazio e la sperimentazione di luoghi “altri” per il teatro. I lavori di Mana Chuma nascono solitamente da un percorso, dall’incontro di più esperienze, da un bisogno di individuazione di nuove modalità di creazione artistica, da una necessità espressiva.
Mana Chuma è tra i soci promotori del Parco Horcynus Orca all’interno del quale si occupa della produzione teatrale e della programmazione artistica, intrattiene rapporti di collaborazione e progettazione comune con il Parco Nazionale dell’Aspromonte e ha ottenuto il Patrocinio morale dell’ETI sull’intera attività.
“Nella città venni al tempo del disordine”, che rientra nell’ambito del progetto Artisti nei territori del Mibact, proseguirà con le residenze di Audrey Launaz e Matthieu Elie Pierre Juilland, due giovani attori svizzeri under 35 che intraprenderanno un percorso di lavoro molto importante sulla figura di Medea e sulle sue numerose interpretazioni nel corso dei secoli (dal 28 febbraio all’11 marzo) e Jean Hamado Tiemtorè, attore e regista del Burkina Faso attivo in Italia, Francia, Belgio, molto impegnato nel campo del teatro sociale che darà inizio ad un progetto che prende il titolo di “Avevo sognato un posto dove si poteva amare”, un percorso artistico che si pone di rendere conto della frammentazione identitaria a cui sono sottoposti gli immigrati, con particolare attenzione a quelle che vengono definite “seconde generazioni” (dal 16 al 30 marzo). Completeranno il programma di “Nella città venni al tempo del disordine” gli spettacoli online delle compagnie pugliesi TerramMare Teatro (15 marzo); Astragali Teatro (16 marzo); Teatro Le Forche (23 marzo) e Diaghilev (24 marzo).
Info: teatro@astragali.org • 0832.306194 • 389.2105991