di Carlo Goldoni
Compagnia Diaghilev
San Cesario di Lecce – Distilleria De Giorgi
Nella frenetica Livorno di metà 700, un gruppo di persone sull’orlo di una crisi economica e di nervi è disposto a fare ogni sforzo possibile pur di abbandonare la calura estiva cittadina e rifugiarsi in campagna, luogo di amori che durano una stagione, di eccitanti giochi di società e passerella per abiti alla moda. Eccole lì, ai blocchi di partenza, partiranno insieme due famiglie legate da una passione tenuta nascosta: quella di Leonardo, che vive in condizioni precarie con l’insopportabile sorella Vittoria, per Giacinta, l’emancipata figlia del signor Filippo, un vecchio benestante, la cui condizione economica migliore gli consente di essere benevolente e generoso verso tutti. Forse troppo, perché proprio Filippo, per eccessiva bontà invita il giovane Guglielmo, rivale in amore di Leonardo e fa nascere un enorme incidente diplomatico, che rischia di far saltare il viaggio in campagna. Come fare, dunque? Si riuscirà a partire? Tra bauli, vestiti e valigie fatte e disfatte, a far salire la temperatura ci si mettono anche le mezze parole di Ferdinando, un cicisbeo scroccone, e di Fulgenzio, un vecchio amico di Filippo, un uomo probo che invece di accomodare la situazione, la complica sempre di più. Le parole sono il mezzo spietato attraverso cui questa vicenda diventa un turbine di equivoci, che assume i tratti di una farsa: solo quando i personaggi parlano con sincerità (e sono le donne a prendere in mano la situazione), mostrando la loro vera natura e, lasciando da parte apparenza, convenienze e finti entusiasmi, sarà possibile caricare i bagagli in carrozza e prendere la strada della villeggiatura.
A distanza di tre secoli, Carlo Goldoni ci mostra impietosamente che non siamo cambiati per nulla, noi Italiani, ossessionati dal giudizio altrui, opportunisti, nevrotici e materialisti, sempre in crisi, ma pronti a far di tutto pur di essere alla moda. Sorridenti e vincitori fuori, pronti per le vacanze, mentre celiamo con ostentata indifferenza la parte più oscura e annoiata del nostro essere.
Adattamento e regia: Paolo Panaro
Costumi: Francesco Ceo
Con: Altea Chionna, Deianira Dragone, Carlo D’Ursi, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia, Mario Lasorella, Paolo Panaro, Riccardo Spagnulo
Realizzato grazie ai progetti “Alchimie – La distilleria De Giorgi Residenza artistica di Comunità” sostenuto dalla Fondazione con il Sud e “Taotor”, sostenuto dalla Regione Puglia (Avviso pubblico per lo Spettacolo e le Attività culturali FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia)
Ingresso euro 1
Info: teatro@astragali.org · 0832.306194 · 389.2105991