Une produzione di Astràgali Teatro per le Scuole Secondarie di Secondo Grado
Le donne nella scrittura di Luigi Pirandello sono figure che, ancor più degli uomini e più drammaticamente, vivono la crisi dell’identità e la contraddizione dei ruoli sociali che in esse esplode. Donne sole, schiacciate, isolate ma che, tuttavia, non rinunciano allo svelamento della falsità delle convezioni sociali né, tantomeno, al cambiamento.
E benché alla fine spesso esse risultino sconfitte, queste donne nella propria esistenza smascherano l’ipocrisia dell’uomo, costringendolo a guardare la propria ambiguità e debolezza.
Fortemente complessa e articolata, la relazione con l’universo femminile in Pirandello è notoriamente problematica. Ciononostante il femminile in Pirandello assurge a istanza vitale, un femminile inteso come ‘natura’ e creatività contro la forma e le convenzioni dell’ordine sociale.
Lo spettacolo vede in scena figure femminili che si alternano, attraverso estratti da cinque opere di Pirandello. Una scena scarna, essenziale, dove al centro è il dramma esistenziale, la ricerca di un’interiorità autentica che si scontra con la mediocre apparenza borghese. Lungo una galleria di voci e volti femminili emergono i temi presenti nell’intera riflessione pirandelliana: il tema della verità inafferrabile (Così è (se vi pare)); la ricerca di ciò che ciascuno è veramente e di ciò che invece appare nel gioco illusorio del teatro (Trovarsi); l’impossibilità dell’amore e la solitudine (L’amica delle mogli); l’affetto filiale, la violenza subita e la ri-nascita salvifica (La favola del figlio cambiato);la pazzia come faccia della verità inconfessabile e lo smascheramento della finzione sociale (Il berretto a sonagli).