“Mi domando (ti domando): un adolescente, un giovane, cosa trova in città? Muri, merci, esclusioni, tentazioni. Ma luoghi caldi di amicizia, ne trova? Non li vedo quasi più i ragazzi giocare – se non in spazi delimitati.” (da Lettere a un Lupo di G. Scabia).
In continuità con gli ultimi lavori ispirati alle opere di Italo Calvino e Gianni Rodari – indiscussi maestri dell’esperienza formativa a contatto diretto con i bambini e le bambine nelle scuole – Astragali Teatro porta in scena l’opera di Giuliano Scabia, uno degli autori viventi maggiormente sensibili al mondo dell’infanzia. Figura eclettica, poeta, scrittore, docente al Dams di Bologna e drammaturgo, Scabia ‘rinnova’ il modo di fare teatro, convinto che questo sia il luogo prezioso dell’incontro vero tra persone.
Lo spettacolo utilizza gli elementi fondamentali del libro di Scabia. In primo luogo il ribaltamento della figura del lupo, che da animale minaccioso e divoratore di bambini diventa ciò che semplicemente è: un animale selvaggio, che fa parte della natura. La natura oggi si trova in uno stato di inferiorità e di fragilità rispetto all’uomo. L’uomo ha una forte responsabilità in questo e il suo comportamento può determinare un’influenza notevole sulla vita di ogni specie e sulla sua stessa esistenza futura.
Il protagonista lascia nel bosco alcune lettere indirizzate al lupo, che da creatura spaventosa e avversa diventa un interlocutore silenzioso e benevolo. I temi prevalenti nel testo riguardano il rapporto con la natura e l’azione a volte positiva, a volte sconsiderata dell’uomo su di essa, aprendo ad una riflessione sul nostro modo di vivere la vita, di cui il lupo è acuto osservatore. In una delle ultime lettere il lupo aiuta l’uomo “a ritrovare i fondamenti del gioco e dell’amore”.
Il tema del rispetto dell’ambiente nello spettacolo passa attraverso una nuova capacità di ascoltare, osservare e infine trasformare. Come è noto nel mondo attuale i bambini vivono in un contesto di ipertrofia comunicativa. Diventa un’importante sfida attivare un’apertura della pratica dell’ascolto.
Un ascolto piccolo, distante dagli effetti speciali dei film e dei videogiochi, dove non bisogna essere supereroi con poteri straordinari per vincere e superare le difficoltà che la vita ci pone. Nel nostro racconto rimaniamo noi stessi, con i nostri mezzi e le nostre capacità, per vivere una storia semplice, di tutti i giorni.
I bambini sono coinvolti attivamente creando una suggestiva ambientazione sonora dello spettacolo. Piccoli interventi sonori guidati dalle attrici in scena per generare lo stupore e un nuovo processo di conoscenza della natura attraverso la magia del teatro.
Produzione di teatro-scuola per la scuola primaria